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INTRODUZIONE

Metodologia di progetto

L‟avvio del processo di acquisizione da parte del Comune

di Predappio dell‟”Ex Casa del Fascio e dell‟Ospitalità”,

attualmente proprietà demaniale, come avviene per la quasi

totalità dei progetti di valorizzazione di edifici storici, pone

con forza all‟ordine del giorno le questioni relative alla

previsione delle funzioni, nonché alla costruzione di una

strategia generale che, arrivando fino alla prefigurazione di

strumenti e metodologie gestionali, sappia informare di sé

l‟intero iter progettuale.

Al riguardo occorre ricordare che la scarsa consuetudine,

in tanti casi, a considerare la chiarezza sul destino dell‟edi-

ficio oggetto di restauro come una condizione basilare per

assicurare qualità e sostenibilità sia al progetto che allo

stesso intervento strutturale, è spesso causa di incertezza

amministrativa, di sprechi e di difficoltà a livello di gestio-

ne delle risorse, col risultato, purtroppo non infrequente,

di interventi occasionali e ripetitivi, di edifici assolutamente

ingestibili sul terreno funzionale, di strutture lasciate per

decenni in condizioni di degrado o di antichi palazzi re-

staurati rimasti vuoti.

In fondo anche la più aggiornata letteratura sul patrimonio

culturale, architettonico e storico-artistico ha ormai evi-

denziato la necessità che la progettazione sia intesa non so-

lo come fatto essenzialmente architettonico, bensì come

processo sinergico fra professionalità anche diverse fra di

loro, le quali concorrano, con un continuo sforzo di sinte-

si, a prefigurare uno scenario equilibrato e proiettato nel

futuro, all‟interno del quale l‟edificio storico non si colloca

solo come elemento “musealizzato”, ma anche come nu-

cleo di rinnovata socialità e di circolazione culturale.

Quindi non solo restauro filologico, conservazione struttu-

rale, tutela e salvaguardia, ma anche valorizzazione, intesa

come insieme di processi che relazionano contenuti e po-

tenziale utenza, storia e società contemporanea, economia

e sostenibilità gestionale.

In altri termini è necessario, quasi indispensabile, che ad

ogni progetto rilevante di intervento di restauro e riuso

corrisponda un vero e proprio “progetto culturale”, che

sintetizzi, a partire dalla sistematizzazione dei vari elementi

di analisi socio-culturale, economica e amministrativa, una

serie di linee strategiche con le quali ogni comparto della

progettazione tecnica e architettonica si possa relazionare.

Ciò significa che l‟iniziativa di valorizzazione, che peraltro

oggi è definita anche dal legislatore (artt. 111 e seguenti del

D.Lgs n.42/2004) ed è esplicitamente richiesta all‟art.5 del

D.Lgs. n.85/2010, non è circostanza occasionale, bensì

deve dipendere in modo sostanziale dall‟espressione di un

articolato progetto che, prendendo avvio dall‟attenta analisi

strutturale dell‟oggetto dell‟intervento, si coniughi con un

dettagliato esame delle funzioni possibili, che devono esse-

re individuate avendo particolare riguardo anche al conte-

sto generale nel quale lo stesso intervento si colloca, non-

ché, quando è presente, al suo carattere simbolico.

E ciò anche se, come è opportuno precisare, la lettura del

contesto cui si è fatto riferimento non può che avere un

carattere “interpretativo”, nel senso che le condizioni di

fatto nelle quali si inserisce una progettazione non possono

Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio - Progetto di utilizzo e gestione