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costituire un vincolo strategico per la stessa, bensì devono

rappresentare un dato di base, con le sue criticità ed op-

portunità, sul quale lo stesso progetto culturale opera an-

che con la sua capacità di trasformazione.

A supporto della citata metodologia progettuale vi è la

convinzione che ogni intervento attuato prescindendo da

essa si espone al rischio di quella che potremmo definire

“la pura conservazione”, cosa certamente pregevole, ma

del tutto insufficiente ad assicurare quella funzionalità e

quella sostenibilità che sono le condizioni indispensabili

anche per impedire la sottoutilizzazione delle strutture e i

futuri processi di degrado ad essa conseguenti.

Non solo: l‟esistenza di un progetto culturale, che com-

prenda al suo interno anche le ipotesi relative alle future

forme di gestione dell‟edificio recuperato, è anche condi-

zione per orientare al meglio lo stesso intervento struttura-

le che, pur nell‟ambito di una tutela delle preesistenze e

delle caratteristiche architettoniche del compendio, può

individuare soluzioni particolari, soprattutto sul terreno

impiantistico e tecnologico.

Ciò premesso, si precisa che la redazione del documento

che segue tiene conto di una ricca documentazione preesi-

stente all‟interno della quale assumono un‟importanza par-

ticolare gli elaborati predisposti dal punto di vista storico-

architettonico dal professor Ulisse Tramonti e sul piano

tecnico (rilievo e progettazione preliminare) dallo studio

Lucchi & Biserni, nonché il “Programma di valorizzazio-

ne” predisposto dal Comune di Predappio nell‟articola-

zione richiesta dal citato D.Lgs. n.85/2010.

Schematicamente le parti costitutive del documento, che

hanno un carattere analitico e che fanno da premessa alla

parte propositiva evidenziando criticità ed opportunità, ri-

guardano:

1)

L‟analisi della struttura sotto l‟aspetto delle possibili

funzioni in essa ospitabili;

2)

L‟esame del contesto dal punto di vista territoriale;

3)

Le condizioni socio-economiche e culturali, locali e ge-

nerali;

4)

Il quadro istituzionale.

Dal punto di vista più propriamente progettuale il docu-

mento entra invece nel merito delle seguenti problema-

tiche:

1)

La definizione strategica dell‟iniziativa nell‟ambito di re-

lazioni nazionali ed internazionali;

2)

L‟individuazione e collocazione delle diverse funzioni

proposte per la struttura;

3)

La configurazione delle specifiche aree di attività;

4)

Le problematiche di natura gestionale.

Un ultimo aspetto, sempre di natura metodologica, riguar-

da l‟impegno per il confronto, sia sul piano istituzionale

che nell‟ambito di relazioni con la società civile potenzial-

mente interessata, al fine di assicurare alla progettazione,

per quanto possibile, un alto grado di partecipazione.

Il “Programma di valorizzazione”

Come si è già accennato, la presente progettazione non si

colloca in una situazione di completa “vacanza progettua-

le”, ma si sviluppa facendo riferimento ad una serie di pro-

gressive valutazioni ed elaborazioni che hanno preso cor-

po, con diversi livelli di formalizzazione e diversi gradi di

sintesi, in un periodo assai lungo.

In particolare costituisce un fondamentale punto di riferi-

mento il recente “Programma di valorizzazione”, redatto

dal Comune di Predappio, inserito nel 2012 nella docu-

mentazione collegata all‟iter previsto dall‟art.5, comma 5,

del D.Lgs 85 del 2010 e finalizzato al trasferimento della

proprietà dell‟edificio dal Demanio Statale al Comune di

Predappio.

Al di là delle questioni di dettaglio, che richiedono, come è

naturale, un progressivo aggiornamento e che possono es-