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sere rivisitate alla luce di un approccio più specialistico ed

analitico, ciò che qui interessa evidenziare è il complesso

delle motivazioni che presiedono alla volontà di concretiz-

zare il progetto relativo all‟Ex Casa del Fascio e

dell‟Ospitalità, avendo riguardo anche per il suo valore

simbolico.

La presa di coscienza sull‟importanza che riveste anche og-

gi la città di Predappio, non in forma “esclusiva”, ma cer-

tamente rilevante, nel quadro del processo di rivisitazione

storica del periodo fascista e della prima metà del „900, col

superamento di quel fenomeno di rimozione, comprensibi-

le ma storicamente limitante, che fu tipico degli anni del

dopoguerra e che si protrasse per alcuni decenni, sembra

ormai un dato acquisito anche a livello delle istituzioni lo-

cali.

Come acquisita sembra essere l‟idea, certamente condivisi-

bile, che anche le tentazioni revisionistiche, tendenti a ri-

leggere la storia strumentalmente rovesciandone, attraverso

l‟enfatizzazione di aspetti particolari, gli elementi di fondo,

possono essere ridimensionate solo con un‟opera di carat-

tere culturale, approfondita ed estesa, ma caratterizzata an-

che da una visione “laica” e scevra da pregiudizi.

La lettura che il Comune fa della collocazione di Predap-

pio, sul piano dell‟attenzione mediatica, ma anche delle ri-

flessioni storiografiche, a livello nazionale ed internaziona-

le, costituisce pertanto un sicuro riferimento di carattere

strategico per la predisposizione di qualunque ipotesi di in-

tervento.

Il citato Programma di valorizzazione richiama esplicita-

mente la necessità di

“fare di Predappio un luogo di ri-

flessione sulla nostra storia contemporanea e sulla

memoria del Novecento”

e di consentire che il paese

possa diventare

“luogo di confronto per conoscere la

storia”.

Questa prospettiva di fondo, che ha informato tutta

l‟attività culturale già messa in campo dal Comune di Pre-

dappio da almeno un decennio, fin dal riuso della Casa na-

tale di Mussolini come sede espositiva in gran parte dedica-

ta ai temi della storia del 900, non può che costituire un

costante riferimento per una aggiornata progettazione cul-

turale.