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1b. Funzioni e integrazione locale
1b.1 I servizi pubblici
Quando un’amministrazione pubblica avvia il progetto di
riuso di un contenitore di rilevanti dimensioni, è natural-
mente indotta ad affrontare preliminarmente l’eventualità
che la dotazione di nuovi spazi possa incontrare esigenze
di collocazione o ricollocazione di servizi la cui erogazione
costituisce la sua missione primaria.
Ciò soprattutto quando, come nel caso dell’ex Casa del Fa-
scio e dell’Ospitalità, la struttura è compatibile, come si è
visto in sede analitica, con una molteplicità di funzioni.
Sotto questo aspetto però le verifiche effettuate segnalano
con evidenza la non necessità da parte del Comune di Pre-
dappio di pensare ad un riposizionamento dei propri ser-
vizi pubblici principali (scuola, servizi sociali e assistenziali,
attività amministrative, ecc.), i quali sono ospitati in conte-
nitori adeguati e sono opportunamente collocati nell’am-
bito del capoluogo.
Fanno naturalmente eccezione per questa valutazione quei
servizi (culturali e turistici) che possono richiedere
un’integrazione diretta con la missione affidata dal pro-
getto alla struttura.
Dunque, non preesistendo particolari vincoli di destina-
zione, l’edificio in esame offre l’opportunità di individuare
con una certa libertà attività e funzioni.
1b.2 L’integrazione turistica
Come si è visto attraverso l’analisi effettuata, il turismo,
date le sue criticità (flussi di presenze modesti, eccessiva
concentrazione stagionale, brevissima permanenza, scarsa
ricettività, ecc.), non costituisce attualmente un comparto
importante per l’economia del territorio e per lo sviluppo
delle condizioni sociali della popolazione.
Ciò naturalmente se si esclude il consistente flusso di visi-
tatori di natura politico-ideologica, che però si fermano sul
territorio per un tempo molto limitato, inducendo benefi-
cio economico solo al sistema della ristorazione ed alla rete
di punti vendita di “souvenir”.
Insieme a questi dati però l’analisi ha mostrato anche una
forte aspettativa locale in termini di crescita, accompagnata
ad una possibile riqualificazione della domanda, ma anche
ad un potenziamento strutturale dell’offerta.
Vi è la consapevolezza che l’attuale flusso di visitatori, che
per le sue caratteristiche produce anche gravi limiti sul
piano dell’immagine complessiva del comune, costituisca
anche una sorta di handicap in termini di sviluppo, in
quanto si pone, anche di fronte al diffuso interesse storico-
culturale che Predappio suscita, in modo regressivo e
circoscritto, marginalizzando completamente le potenzia-
lità di un turismo che apprezzi anche le qualità ambientali,
la gradevolezza del contesto, il relax.
Rispetto a tale situazione dunque è certamente essenziale
che il processo di qualificazione e sviluppo dell’offerta
veda come protagonisti gli stessi operatori turistici, i quali
fra l’altro, a livello locale, esprimono anche una certa di-
sponibilità per forme di aggregazione (albergo diffuso) fi-
nalizzate a moltiplicare gli sforzi promozionali ed a razio-
nalizzare l’efficienza della gestione ricettiva.
Certo importante in questo processo è anche il ruolo degli
Enti pubblici, con funzioni di sostegno e rafforzamento
dell’iniziativa privata e con la promozione di attività fina-
lizzate ad integrare l’offerta complessiva ed a destagiona-
lizzarla il più possibile.
Sul piano turistico l’ente locale può facilitare anche il raf-
forzamento della struttura ricettiva che può puntare, più
che sulla previsione di nuovi insediamenti, sul riuso degli
edifici esistenti sparsi sul territorio ed attualmente per nulla
o solo parzialmente utilizzati.