Background Image
Previous Page  6 / 68 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 6 / 68 Next Page
Page Background

6

1b. Funzioni e integrazione locale

1b.1 I servizi pubblici

Quando un’amministrazione pubblica avvia il progetto di

riuso di un contenitore di rilevanti dimensioni, è natural-

mente indotta ad affrontare preliminarmente l’eventualità

che la dotazione di nuovi spazi possa incontrare esigenze

di collocazione o ricollocazione di servizi la cui erogazione

costituisce la sua missione primaria.

Ciò soprattutto quando, come nel caso dell’ex Casa del Fa-

scio e dell’Ospitalità, la struttura è compatibile, come si è

visto in sede analitica, con una molteplicità di funzioni.

Sotto questo aspetto però le verifiche effettuate segnalano

con evidenza la non necessità da parte del Comune di Pre-

dappio di pensare ad un riposizionamento dei propri ser-

vizi pubblici principali (scuola, servizi sociali e assistenziali,

attività amministrative, ecc.), i quali sono ospitati in conte-

nitori adeguati e sono opportunamente collocati nell’am-

bito del capoluogo.

Fanno naturalmente eccezione per questa valutazione quei

servizi (culturali e turistici) che possono richiedere

un’integrazione diretta con la missione affidata dal pro-

getto alla struttura.

Dunque, non preesistendo particolari vincoli di destina-

zione, l’edificio in esame offre l’opportunità di individuare

con una certa libertà attività e funzioni.

1b.2 L’integrazione turistica

Come si è visto attraverso l’analisi effettuata, il turismo,

date le sue criticità (flussi di presenze modesti, eccessiva

concentrazione stagionale, brevissima permanenza, scarsa

ricettività, ecc.), non costituisce attualmente un comparto

importante per l’economia del territorio e per lo sviluppo

delle condizioni sociali della popolazione.

Ciò naturalmente se si esclude il consistente flusso di visi-

tatori di natura politico-ideologica, che però si fermano sul

territorio per un tempo molto limitato, inducendo benefi-

cio economico solo al sistema della ristorazione ed alla rete

di punti vendita di “souvenir”.

Insieme a questi dati però l’analisi ha mostrato anche una

forte aspettativa locale in termini di crescita, accompagnata

ad una possibile riqualificazione della domanda, ma anche

ad un potenziamento strutturale dell’offerta.

Vi è la consapevolezza che l’attuale flusso di visitatori, che

per le sue caratteristiche produce anche gravi limiti sul

piano dell’immagine complessiva del comune, costituisca

anche una sorta di handicap in termini di sviluppo, in

quanto si pone, anche di fronte al diffuso interesse storico-

culturale che Predappio suscita, in modo regressivo e

circoscritto, marginalizzando completamente le potenzia-

lità di un turismo che apprezzi anche le qualità ambientali,

la gradevolezza del contesto, il relax.

Rispetto a tale situazione dunque è certamente essenziale

che il processo di qualificazione e sviluppo dell’offerta

veda come protagonisti gli stessi operatori turistici, i quali

fra l’altro, a livello locale, esprimono anche una certa di-

sponibilità per forme di aggregazione (albergo diffuso) fi-

nalizzate a moltiplicare gli sforzi promozionali ed a razio-

nalizzare l’efficienza della gestione ricettiva.

Certo importante in questo processo è anche il ruolo degli

Enti pubblici, con funzioni di sostegno e rafforzamento

dell’iniziativa privata e con la promozione di attività fina-

lizzate ad integrare l’offerta complessiva ed a destagiona-

lizzarla il più possibile.

Sul piano turistico l’ente locale può facilitare anche il raf-

forzamento della struttura ricettiva che può puntare, più

che sulla previsione di nuovi insediamenti, sul riuso degli

edifici esistenti sparsi sul territorio ed attualmente per nulla

o solo parzialmente utilizzati.