8
Anche per quanto riguarda il rapporto con i soggetti cultu-
rali del territorio la valutazione è analoga, nel senso che, a
differenza di quanto accadeva nel passato, l’Ex Casa del
Fascio e dell’Ospitalità non potrà trasformarsi in una sorta
di “condominio” di associazioni o organismi locali,
soprattutto se non direttamente correlati con la tematica
che costituirà la sua missione. La relazione con i principali
soggetti culturali del territorio dovrà piuttosto concretiz-
zarsi sul terreno funzionale, della condivisione di progetti e
della collaborazione organizzativa.
1b.4 L’integrazione economica
Il rapporto fra la dimensione del comune di Predappio e
l’ampiezza del progetto relativo all’ex Casa del Fascio e
dell’Ospitalità attesta di per sé l’importanza socio-econo-
mica dell’operazione, non solo in termini di opportunità
occupazionali, bensì soprattutto dal punto di vista del con-
sistente indotto che può produrre.
Ma non solo: la stessa presenza di una tale struttura, con
una vocazione territoriale ben più ampia di quella relativa
alla sua collocazione e con una valenza comunicativa
molto forte, può costituire un fattore di traino assai rile-
vante in vari settori economici, oltre a quello già citato del
turismo.
In particolare l’integrazione economica può interessare il
settore dei servizi, che la vita di una struttura come quella
prevista stimola ben al di là del tradizionale fabbisogno lo-
cale (trasporti, manutenzioni, qualificazione urbana, ecc.).
1b.5 Una prima sintesi
Le valutazioni proposte inducono dunque a ritenere che la
valorizzazione dell’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità da
un lato risponda, almeno in parte, ad un fabbisogno locale
e dall’altro costituisca una significativa opportunità di svi-
luppo.
Peraltro questi due aspetti rappresentano in buona misura
anche la motivazione di un così significativo impegno delle
istituzioni locali ed in primo luogo del Comune di Predap-
pio, impegno che è condizione indispensabile sia per
l’attuazione dell’intervento di recupero dell’edificio, sia per
la sua futura gestione.
In particolare d’altra parte è opportuno richiamare il fatto
che l’intervento su edifici storici di tali dimensioni, con le
ingenti risorse che richiede, trova una propria giustifica-
zione non solo nella necessità di conservare un patrimonio
storico di grande interesse, ma anche nella sua rivitalizza-
zione.
Essa peraltro non può avvenire se non grazie alla afferma-
zione di un grande interesse pubblico, soprattutto in quegli
ambiti territoriali considerati marginali rispetto ai circuiti
tradizionali dell’imprenditorialità privata, che opera natu-
ralmente applicando parametri diversi per la valutazione
della produttività economica di ogni investimento.
Ciò detto però, nel prefigurare le funzioni alle quali desti-
nare l’ex casa del Fascio non si dovrà correre il rischio di
considerare l’interesse pubblico come una funzione esclu-
siva e la dimensione locale come fattore prevalente.
Nel prefigurare le funzioni e le attività infatti è necessario
fare uno sforzo di “decontestualizzazione”, onde individu-
are il possibile equilibrio fra dimensione locale ed apporti
esterni, fra funzione strategica pubblica e concorso del pri-
vato.