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d’angolo. Accertate le analogie linguistiche fra gli edifici di

Predappio e quelli di Tirana che si andavano costruendo

contemporaneamente, l’immagine prospettica della nuova

Casa non doveva essere dunque dissimile da quella dell’edi-

ficio municipale albanese, di cui ci resta una documenta-

zione fotografica.

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Il nuovo Piano Regolatore fu approvato

dal Ministero dei Lavori Pubblici nel giugno del 1929,

quando cioè attraverso le nuove architetture il fascismo

perseguiva la politica del consenso e Florestano Di Fausto

cessava il suo rapporto con Predappio. Nel piccolo borgo

si pensava alla costruzione della Parrocchiale per celebrare

il successo dei Patti Lateranensi e Cesare Bazzani, vincitore

del concorso bandito per la nuova chiesa nel 1926, potè

finalmente avviare nel 1932, dopo alcune veloci modifiche

apportate al progetto, l’importante cantiere e pensare a

Predappio come ulteriore territorio professionale, da con-

quistare per sé e per l’impresa del figlio Giorgio, stabilitosi

a Forlì.

7

Bazzani, che nel progetto di concorso per la par-

rocchiale del 1926 aveva surclassato Marcello Piacentini,

allontanandolo per sempre dalla Romagna, stava facendo

di Forlì quella che Gustavo Giovannoni definirà nel 1939

una “bazzanopoli”, costituita da numerose costruzioni tra

cui il palazzo delle Poste, il monumento ai Caduti, la casa

del Mutilato, gli Uffici Statali, il completamento della sede

del Credito Romagnolo, le palazzine Bazzani e Benini, il

completamento della facciata della chiesa del Suffragio ed

infine la ristrutturazione del palazzo Paulucci Piazza a Pa-

lazzo del Governo.

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Per la chiesa parrocchiale predappiese

Bazzani non richiese compensi al di fuori del pagamento

delle spese vive e tra il 1932 e il 1934 propose gratuita-

mente e senza successo, alcune idee progettuali per la nuova

Casa del Fascio. Presso l’Archivio di Stato di Terni sono

conservati tre schizzi prospettici con tre diverse soluzioni

su di un unico ingombro, già apparso su di una variante

di PRG conservata presso l’Archivio di Stato di Forlì:

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Bazzani ridisegnava la grande piazza proponendo oltre alla

Casa, a saturare sulla destra della chiesa la distanza che la

stessa aveva con la Casa dei Sanitari, una Loggia detta del

Fascismo “portico del piccolo mercato aperto”, come già

aveva auspicato Di Fausto, mai costruita per non oscurare

la vista della Rocca delle Caminate. I progetti per la nuova

Casa si articolano su due corpi che si innestano ortogonal-

mente sul perno costituito dall’alto cilindro della torre, su

cui si impone, quasi ad identificarsi con essa, un gigantesco

fascio littorio, raccordati al piano terra da un curvo e rude

porticato che permette al primo piano un vasto arengario.

La caratterizzazione è data da uno stile e da una ornamen-

tazione che tendono al grandioso e al magniloquente, per

la presenza pressoché costante dell’ordine gigante e di vari

simboli scultorei, pur non disdegnando accenti di eclettica

ruralità e riferimenti alle suggestioni dei dinamismi futuri-

sti; è evidente, lo sforzo non riuscito di Bazzani, di ibridarsi

con gli stilemi del razionalismo. Il contesto dimensionale

è sempre commisurato all’ordine classico, che impone

simmetrie e partizioni modulari e che risente della nudità

del razionalismo senza elaborarla convenientemente. Il

secondo dei progetti ha invece strette ed evidenti analogie

linguistiche e formali con i contemporanei edifici delle Po-

ste Centrali e degli Uffici Statali che si stavano costruendo

a Forlì. Predappio per Bazzani era purtroppo una partita

persa: la potente protezione massonica di Costanzo Ciano,

seppure intoccabile e inamovibile Gran Consuocero, era in

questo caso controproducente: Mussolini per una naturale

e forse giustificata avversione, mai gli avrebbe affidato il

progetto della Casa del Fascio per la sua Predappio, prefe-

rendogli l’ingegner Arnaldo Fuzzi, fedele amico di sempre

e unico professionista forlivese a partecipare in quegli anni

nel campo dell’architettura, a quel gioco di potenti pro-

6

cfr. G. Bakin,

Tirana in postcard till

the year’44

,

Tirana, gent Grafic, 2000.

7

cfr. Prati, Tramonti, Bologna 1999.

8

G. Giovannoni,

Cesare Bazzani

,

Commemorazione tenuta il 14 mag-

gio 1939, in “Annuario della Reale

Accademia d’Italia”, vol. X-XII, Roma

1937-1940.

9

Predappio, Variante di PRG per la

piazza XVIII ottobre. ASFo, GCPN,

b. 752.