Background Image
Previous Page  12 / 28 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 12 / 28 Next Page
Page Background

I CONTENUTI DEL MUSEO

Negli anni ’20, soprattutto nella seconda metà, la società italiana

vive l’adattamento alla creazione violenta e totalitaria del regime

ma al tempo stesso cercando di tradurre in salsa italiana gli “anni

ruggenti” che dilagano in tutto l’occidente. Le misure del regime

sono di natura istituzionale, per cercare di coinvolgere da subito

larghi strati di società in una logica ideologica e sociale, attraverso

riforme (di cui la più importante è quella della scuola) e creazione

di nuove istituzioni che prefigurano uno sforzo di penetrazione del

regime dentro la società. Quest’ultima è ampiamente coinvolta negli

sforzi propagandistici del regime ma anche nella fittizia e presunta

autonomia di una cultura consumistica che segue in gran parte le

tendenze e gli orientamento del resto d’Europa e dell’occidente ma

su cui si innesta una forte presenza ideologia e paternalistica che

quando è necessario si fa minacciosa e coercitiva

4 BOX: Il mondo e il fascismo

1) il giudizio dei politici stranieri e i rapporti diplomatici

2) il giudizio di intellettuali e artisti, i viaggi di personalità

Setto 1: il regime e la propaganda verso gli immigrati all’estero

Il rapporto del fascismo con il resto del mondo è di natura articolata

e segue dinamiche che si trasformano nel tempo e si presentano

anche in modo contraddittorio. In primo luogo le potenze europee

e nordamericane guardano con interesse e, in genere, senza una

marcata ostilità, alla vittoria del fascismo, ritenuto regime capace

di normalizzare le turbolenze sociali del dopoguerra anche se non

del tutto affidabile sul terreno della politica estera e dei rapporti

internazionali. All’interesse e all’attenzione che tutti i governi, i

capi di stato e molti intellettuali rivolgono al regime e a Mussolini

in particolare si aggiungono le misure che il fascismo prende per

propagandarsi all’estero, per penetrare dentro le comunità italiane

emigrate da tempo soprattutto nel continente americano, mostrando

così la complessità dello sguardo straniero sull’Italia fascista.