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prospettive sforzate e maggiore visibilità del panorama. E

soprattutto aria e sole”.

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“La Casa bella” fu l’unica rivista

nel giugno del 1932 a pubblicare i risultati del concorso

che vide vincitori per le case del 1° tipo Enrico Peressuti e

Ernesto N. Rogers, per le case del 2° tipo Gian Luigi Banfi

e Ludovico Barbiano di Belgiojoso e per le case del 3° tipo

Renzo Bianchi. Giuseppe Pagano, direttore della rivista,

lodò l’attenzione posta dai partecipanti verso un disegno

chiaro e sintetico e per le articolate soluzioni planimetriche,

soffermandosi soprattutto sui vincitori del concorso per le

case del 1° e del 2° tipo, i quattro componenti del futuro,

leggendario gruppo BBPR, per i loro progetti caratterizzati

da “una pianta chiara, semplicissima e facilmente snodabi-

le, a seconda delle accidentalità del terreno, e suscettibile

tanto di un’esecuzione a serie, quanto di successivi amplia-

menti.”

10

I risultati del concorso furono ispirazione per i

progetti successivi delle nuove Case del Fascio che pullula-

rono su tutto il territorio nazionale fino al 1942; nella sola

provincia di Forlì (allora comprendente l’attuale territorio

provinciale di Rimini)ne furono costruite 186. Per cercare

di ordinare questa produzione architettonica, che arrivò in

Italia a superare abbondantemente il migliaio, sono stati

definiti schemi ideogrammatici capaci di contenere gruppi

di edifici morfologicamente simili, al fine di ottenere un

quadro generale delle varie soluzioni formali adottate, sia

per le grandi sedi federali, che per i piccoli centri rurali.

Gli edifici che costituiscono il 1° gruppo vedono la sala

conferenze ed il blocco degli uffici contenuti in un unico

volume, accompagnato da una torre littoria che può assu-

mere all’interno della composizione differenti posizioni,

fino ad essere completamente separata dal corpo principale;

nel 2° gruppo invece, il volume degli uffici e la sala confe-

renze si conformano in una planimetria ad L, dove la torre

ancora una volta assume posizionamenti diversi e spesso in

posizione di cerniera; il 3° gruppo invece è caratterizzato da

volumi che si aggregano a seconda delle funzioni espresse

singolarmente; il 4° gruppo comprende le diverse soluzioni

adattate a particolari conformazioni di lotti d’angolo.

11

9

In “L’Assalto”, 18 novembre 1922, p. 3.

10

“La Casa Bella”, giugno 1932, n. 54,

p. 14.

11

cfr. F. Mangione,

Le Case del Fascio

in Italia e nelle terre d’Oltremare

, Pub-

blicazione degli Archivi di Stato, Roma

2003, pp. 4-18.