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Capitolo terzo

Destinazione d’uso degli spazi

3a. Criteri funzionali

Tenuto conto delle funzioni complessive previste nel

capitolo precedente è necessario in prima istanza

introdurre una discriminante all’interno degli spazi

interessati dalle varie tipologie di attività.

Si tratta cioè di chiarire quali funzioni richiedono un

allestimento “rigido” e quali al contrario possono

consentire l’impiego di criteri di maggiore modularità e

versatilità.

E’ evidente, come risulta anche dallo schema della pagina

precedente, che le aree destinate al Museo permanente, alla

ristorazione ed ai servizi “culturali” (biblioteca, archivio,

videoteca, emeroteca, ecc.), impongono di destinare i locali

interessati con criteri di

rigidità

, senza cioè ipotizzare

variazioni sostanziali in futuro.

Analogamente una certa rigidità è da prevedere per l’area

che viene interessata dai servizi di carattere amministrativo,

e di carattere commerciale (Bookshop), nonché per accessi,

disimpegni, scale ed elevatori, i quali, in qualunque

condizione, rivestono una funzione insostituibile.

Del tutto diversa è la situazione degli spazi, in realtà pochi

o in parte collocati al di fuori della struttura, che verranno

destinati ai vari tipi di attività (aree espositive temporanee,

sale, aule, laboratori), per i quali appare opportuno

adottare criteri di modularità e versatilità, precisando che

per

modularità

si intende la possibilità di utilizzare i vari

locali secondo aggregazioni diversificate, realizzando

appunto moduli spaziali diversi, mentre per

versatilità

si

intende la possibilità di utilizzare i vari locali, diversamente

aggregati, per ospitare attività diverse, dalle esposizioni ai

convegni, dalle attività laboratoriali ai corsi di formazione.

Altri criteri utilizzati per destinare gli spazi saranno la

percorribilità,

sia in senso verticale che orizzontale,

nonché l’

accessibilità,

con l’applicazione di misure

tendenti a ridurre al minimo le barriere architettoniche ed a

permettere una fruizione semplificata ed in condizioni di

massima sicurezza.

Inoltre si terrà conto in modo rilevante delle

opportunità

di compartimentazione

che l’edificio consente, già

rilevate in fase analitica, che costituiscono un elemento

essenziale quando, come nel nostro caso, le funzioni

previste hanno un certo grado di eterogeneità e

comportano relazioni con utenze diverse, e quando

l’offerta di servizi si svolge in modo non necessariamente

integrato.

Dal punto di vista metodologico infine è parso opportuno,

nell’assegnazione degli spazi alle varie funzioni, pur in un

quadro generale di riferimento che individua alcune

vocazioni di base, procedere partendo dalle aree destinate

ad un impiego più “rigido”, cioè appunto Il Museo, la

ristorazione ed i vari servizi..

3b. Primo Piano

Il Museo permanente

L’importanza che assume nell’ambito del progetto di riuso

la realizzazione del Museo permanente induce a riservare

per l’allestimento dello stesso un’ampia superficie collocata

in posizione particolarmente qualificata.

Ne consegue pertanto la proposta di destinare all’istitu-

zione museale gli interi tre piani dell’ala nord, per una

superficie netta complessiva di mq.830 e con un’altezza

media netta di ml. 6 nei due livelli superiori e di ml. 3 nel

livello seminterrato. La limitata presenza di murature

“portanti” consente, dopo l’eliminazione delle pareti

divisorie attualmente collocate nella zona nord, un uso