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Il blog de IlFattoQuotidiano.it

ItaliaDallEstero

Come ci vede la stampa estera

19/7/2014

Predappio, l’Italia e il revisionismo storico (Diritto di replica)

Articolo originale di

Alfio Barnabei

apparso su

SearchLight Magazine

il 28 Maggio 2014

Traduzione di

Gaia Restivo

e

Michele Casellato

Italia: l’ignoranza che alimenta il

revisionismo storico

. Quand’è che

Adolf Hitler

è diventato cancelliere della

Germania? E perché un film sui sopravvissuti ai campi di concentramento è stato pubblicizzato in Italia con il titolo:

A quale X-factor partecipò Adolf Eichmann

?” Entrambe le domande evidenziano in maniera diversa

lo stato di

ignoranza sulla storia nazi-fascista

che è diventato un problema serio in Italia e che nutre l’onda di revisionismo

storico che si sta espandendo nel paese.

La colpa non può essere attribuita solo alla destra. Al momento, un’amministrazione provinciale “

rossa

” sta

contribuendo a trasformare il fascismo in eredità culturale per dare uno slancio all’industria del turismo. E’ come un

Grand Tour dell’architettura fascista presentato in maniera simile ad un pellegrinaggio religioso. Non potrebbe

succedere in Austria o in Germania con Hitler, ma sta succedendo in

Italia

con Mussolini, dove, per rincarare la dose,

i monumenti situati in luoghi pubblici in ricordo delle atrocità del fascismo sono rari o inesistenti.

In primo luogo, trattiamo il tema dell’ignoranza. Lo scorso dicembre sul canale principale della Rai, l’emittente

statale, quattro concorrenti presero parte ad un quiz show di fronte a 5 milioni di telespettatori.

L’eredità

va in onda

nell’orario di massimo ascolto prima del principale telegiornale delle 20:00. La domanda era: “

In quale anno Adolf

Hitler viene nominato

cancelliere della Germania

?

” Quattro le possibili date: 1933, 1948,1964 e 1979. Il primo

concorrente ha scelto “1948

. Il secondo ha optato per “1964

. Il terzo ha tirato a indovinare e ha scelto “1978

. Il

quarto ha potuto solo dire: “

Ok allora penso debba essere il 1933

“.

L’eredità

non è un cabaret o un programma satirico. E’ considerato un

quiz show serio

, una sorta di

Brain of

Britain

(un popolare quiz show inglese, N.d.T.) italiano. Il presentatore sembrava perplesso: “

Forse dovremmo

ripassare la nostra storia. Solo un pochino

“. E non è tutto. E’ stata fatta un’altra domanda con le stesse date: “

In quale

anno

Mussolini

ha incontrato Ezra Pound?”

Il primo concorrente pensava fosse il 1964; poi il secondo, memore della

manche precedente, ha dato la risposta giusta.

Nessun grido di protesta da parte della stampa

. La manifestazione di ignoranza non ha neanche dato vita ad un

dibattito sullo stato dell’istruzione e dell’insegnamento della

storia

. Non è stata presentata alcuna interpellanza

parlamentare. E’ stata la reazione muta suggerita da

Roberto Faenza

, un regista che sta per lanciare

Anita B.

, basato

sulla storia di

Edith Bruck

, una giovane ragazza sopravvissuta ai

campi di concentramento

, a produrre un poster

pubblicitario con un Adolf Eichmann sorridente e la domanda su X Factor.

Ho sentito che dovevo farlo perché ci si interrogasse sullo stato scioccante di ignoranza in cui questo paese è

caduto

“, ha dichiarato Faenza, “

almeno due dei partecipanti avevano una formazione universitaria. Bisogna

aggiungere che dei livelli simili di ignoranza si trovano tra i deputati e i senatori quando vengono intervistati in

televisione

“.

Chiaramente, questo tipo di ignoranza fa parte di un contesto che alimenta il revisionismo storico e aiuta a mostrare

alle nuove generazioni

il volto presentabile del fascismo

. Sotto alcuni aspetti questo processo implica “

attività

culturali

” che non considerano i mezzi sanguinari che hanno portato all’avvento della dittatura, dando invece

dimostrazione del fatto che il fascismo conteneva un pensiero ingegnoso con un’eredità estetica che bisogna

apprezzare e godere.

Un esempio di questa situazione è un progetto finanziato con fondi pubblici, alcuni provenienti dal Consiglio europeo,

in Romagna, un’area di 400.000 abitanti con capoluogo Forlì e la sua principale attrazione turistica

Predappio

, luogo

di nascita di Mussolini, visitata da

migliaia di neo-nazisti ogni anno

. In entrambe le città il dittatore aveva fatto

erigere palazzi in stile fascista nell’ambito del processo di glorificazione del regime e per la sua gratificazione

personale. Le caratteristiche chiave di questa architettura erano le linee geometriche che suggerissero un ordine rigido

e dei grandi ingressi con tetti alti in modo da far sentire la gente piccola e in soggezione nei confronti dello stato

monopartitico.

Questa eredità macchiata di sangue di cui Forlì è ricca è parte di un progetto di restauro, accompagnato da mostre

d’arte che hanno come intento quello di educare gli abitanti a rivalutare il fascismo come fonte di visione artistica e

innovazione. Gli

antifascisti

hanno espresso una profonda preoccupazione durante il dibattito che ha avuto luogo a

Forlì.

Gianni Saporetti

della fondazione locale

Lewin

, che prende il nome da una famiglia di ebrei tedeschi che ha

trovato rifugio in Italia, semplicemente perché alcuni dei suoi membri erano stati giustiziati con altre 16 persone nel

settembre del 1944 dai fascisti italiani e dalle SS tedesche, ha chiesto: “

Cosa sta succedendo nella nostra città? Stiamo