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al sistema universitario, opera la
Società Italiana per lo
Studio della Storia Contemporanea (SISSCO),
associa-
zione culturale, senza fini di lucro, fondata nel marzo
1990. Come recita lo statuto, lo scopo dell'associazione è
quello di "promuovere il progresso degli studi di storia
contemporanea in Italia e la loro valorizzazione nell'ambito
scientifico, accademico, civile. Momenti fondamentali di
tale attività sono l'ampia diffusione di ogni informazione
riguardante l'insegnamento universitario della disciplina,
l'organizzazione e gli esiti della ricerca nonché il dibattito
tra i cultori della stessa".
Da oltre dieci anni la Sissco organizza regolarmente
con- vegni di studiopubblici.
Riservate ai soci sono invece le pubblicazioni dell'asso-
ciazione e la
“lista discussioneinformatica” senza modera-
tore realizzata grazie alla
Biblioteca di Storia Contempora- nea "Alfredo Oriani" di Ravennaed all
a Rete Civica dei Comuni della Provincia di Ravenna).
Ogni anno la SISSCO assegna un
premioal miglior libro di
storia contemporanea pubblicato nell'anno solare prece-
dente in italiano e di autore italiano. Dal 2002 grazie ad
una convenzione firmata l'8 gennaio 2002 tra la Sissco e
l'Associazione italiana dei comuni italiani
(ANCI)è asse-
gnat
o il premio Anci-Storia.Presidente della Sissco è oggi
Agostino Giovagnoli, eletto nel settembre 2011.
Fra le iniziative della società particolarmente interessante
quella di produzione dei “dossier”, uno dei quali, dedicato
alla storia contemporanea in Italia, contiene poco meno di
duecento riferimenti, fra istituti, iniziative e siti internet.
Dal punto di vista museale, il contesto nazionale è caratte-
rizzato da una presenza di istituzioni locali in larga misura
collegate alla rete degli istituti storici per la resistenza e l‟età
contemporanea, o emanazione di essi.
I musei.
Recentemente la Commissione scuola dell‟Associazione
Nazionale Partigiani d‟Italia di Brescia ha redatto un cata-
logo nazionale dei musei della resistenza.
La “Guida ai musei della Resistenza e della lotta di Libera-
zione in Italia” è uno strumento didattico per gli insegnanti
e gli alunni delle scuole italiane. È anche una guida per tut-
ti coloro che vogliono saperne di più sulla storia della Li-
berazione in Italia.
Questa guida propone oggi una serie di itinerari da percor-
rere, alla ricerca delle radici storiche della nostra libertà e
della democrazia.
I musei censiti sono 59. Le regioni con il maggior numero
sono tre: Emilia Romagna con 17, il Piemonte con 12 e la
Lombardia con 8. La scheda relativa a ogni museo riporta
una breve storia e una proposta didattica per gli insegnanti.
Da un esame del catalogo risulta privilegiato, nelle realizza-
zioni museali, il collegamento con le situazioni locali dove
sono avvenuti particolari eventi o dove si sono concretiz-
zate circostanze particolarmente significative sotto il profi-
lo delle ricostruzione storica del biennio 1943/45.
Fra questi alcuni musei però vanno segnalati per aver este-
so la loro attenzione su temi più ampi ed aver acquisito un
ruolo culturalmente più rilevante proprio sotto l‟aspetto
storiografico.
Degni di segnalazione da questo punto di vista sono cer-
tamente: il
“Museo Storico della Liberazione” di Roma
che ha sede nei medesimi locali dell'edificio in via Tasso
che, durante l'occupazione nazifascista di Roma, divenne
tristemente famoso come luogo di reclusione e tortura da
parte delle SS, il
“Museo delle Fosse Ardeatine”
, collo-
cato presso l‟omonimo sacrario, il
“Museo del Deportato
di Fossoli”,
inaugurato nel
1973e composto da 13 sale,
caratterizzate da luci ed elementi grafici particolari tesi a