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Un altro importante istituto è
l'Archivio Nazionale Ci-
nematografico della Resistenza,
costituito a Torino nel
febbraio del 1966 per iniziativa, fra gli altri, di Ferruccio
Parri e dell'allora sindaco di Torino Giuseppe Grosso. Ha
avuto come presidenti Franco Antonicelli e, successiva-
mente, Paolo Gobetti.
I suoi principali compiti istituzionali consistono nel repe-
rimento e nell'opera di conservazione di tutte le pellicole
cinematografiche girate durante la Resistenza e di quelle
concernenti la guerra partigiana, i regimi fascista e nazista,
l'antifascismo, la deportazione in Italia e in Europa nel cor-
so della Seconda guerra mondiale; nella sistematica raccolta
di testimonianze videoregistrate riguardanti gli anni fra le
due guerre mondiali, il periodo della guerra e della lotta
partigiana, il secondo dopoguerra; nello studio, inoltre, del
mezzo cinematografico in genere come fonte documenta-
ria e come mezzo di comunicazione e divulgazione della
storia contemporanea, attraverso la promozione di attività
di ricerca e convegni, iniziative didattiche a vari livelli e la
produzione e diffusione di film documentari e programmi
video.
Infine vi è
Cinecittà Luce Spa
, nata nel 2009 dalla fusio-
ne dell‟Istituto Luce e di Cinecittà Holding, interamente
partecipata dal Ministero dell‟Economia e delle Finanze.
L‟archivio storico ereditato dall‟Istituto Luce è di eccezio-
nale valore ed è uno dei pochissimi casi al mondo in cui si
mette a disposizione gratuitamente tramite internet il pa-
trimonio di filmati.
Molto importante l‟archivio dei Cinegiornali Luce, che
rappresentano il prodotto, girato e montato, prima muto e
poi sonoro, del servizio di ripresa cinematografica delle at-
tualità attivo all'interno dell'Istituto Nazionale Luce a parti-
re dal 1927. Servizi di cronaca relativi ai principali avveni-
menti nazionali e internazionali, a visite ufficiali di autorità
politiche e di personalità straniere, ad imprese, adunate, at-
tività e opere del regime, a manifestazioni sportive ed eser-
citazioni ginniche, a curiosità e mondanità d'oltralpe, cor-
redano i vari numeri di questo giornale cinematografico
che seguì da vicino vicende, protagonisti e sorti della ditta-
tura fascista.
Complessivamente i Giornali Luce sono, fino a tutta la se-
conda guerra mondiale, 3.160.
Altrettanto rilevante la dotazione di documentari, la cui
banca dati raccoglie attualmente 4.371 soggetti catalogati.
A questi materiali si aggiungono altri archivi diversificati,
che comprendono anche una ricca fototeca.
L’architettura.
Grande importanza, nell‟ambito della politica del regime
fascista, ebbero gli interventi di carattere architettonico ed
urbanistico, rappresentazione plastica dell‟affermarsi del
potere totalitario, ma anche di una vivacità progettuale for-
se unica nel contesto europeo.
Non sono molti anni che la storiografia ha posto la propria
attenzione sui processi costruttivi di quell‟epoca e ha aper-
ta una riflessione critica, premessa per la valorizzazione di
un immenso patrimonio edificato.
Ciò è avvenuto gradualmente, dopo una lunga fase in cui
ha prevalso un atteggiamento “iconoclasta”, caratterizzato
da una spinta alla rimozione anche materiale di quell‟intera
fase storica, le cui realizzazioni architettoniche sono spesso
state vissute come una sorta di “ingombrante memoria”.
Così negli ultimi anni l‟indagine si è diffusa, sono state in-
dagate correnti espressive e stilemi costruttivi, ed infine si
sono moltiplicate le iniziative di restauro e rifunzionalizza-
zione.
Nell‟ambito di questo processo si segnala innanzitutto una
spinta istituzionale sul terreno della conservazione archivi-
stica relativa ai progettisti ed alle loro opere.