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Il Resto del Carlino
30/10/2016
Ex casa deel fascio,c’è una task force
A Predappio il comitato di esperti per la trasformazione in museo
Quinto Cappelli
SI È INSEDIATO
giovedì scorso nel Municipio di Predappio il Comitato scientifico
,
impegnato nella stesura del progetto di tra-
sformazione dell'ex Casa del
.
Fascio nel Centrò di documentazione storica e museale del primo Novecento. Presieduto da Marcello
Flores dell'università di Siena e composto da una quindicina di studiosi italiani ed europei di altissimo livello, fra cui i forlivesi
Roberto Ba1zani e Carlo Giunchi, e il cesenate Maurizio Ridolfi,
.
il Comitato ha messo a fuoco assieme al sindaco Giorgio
Frassineti idee progettuali e linee comuni, per realizzare questa realtà culturale. Dopo l'incontro di insediamento
'
in Comune e la
foto di rito
'
sulla scalinata di palazzo Varano,
.
il gruppo è andato in visita guidata all'interno dell'ex Casa del Fascio. Racconta il
sindaco Frassineti: «Anche nella prima riunione d'insediamento sono emerse idee interessanti, fra cui quella che gli
studiosi
partiranno da una base
.
condivisa. Inoltre, il gruppo cercherà di rispondere a tante do: mande per approfondire l'argomento, cioè la
storia del primo Novecento italiano ed europeo». Qualche esempio? «Come si racconteranno il fascismo e Mussolini?». Un paletto
sembra chiaro: approfondire la storia dei
,
primi quattro decenni, senza oltrepassare il 1945. Ma quali saranno i contenuti del
progetto? Risponde l'autore della bozza di progetto Carlo Giunchi, consulente cuIturale plurilaureato e autore di altri progetti sul
territorio: «Recuperare l'ex Casa del Fascio è un'operazione molto importante,
'
perché
'
chiude una ferita nell'arredo urbano di
Predappio rimasta aperta per troppo tempo»,
.
GIUNCHI
scende anche nei dettagli sui contenuti della struttura una volta
recuperata, che dìventerà: «Centro studi
'
della storia del primo
.
Novecento biblioteca ed
esposizione permanente», Riguado a
quest'ultimo aspetto, Gìunchi spiega: «Non sarà un museo del fascismo, come qualcuno va dicendo, ma un'esposizione d'immagini
con tecnologie moderne», fra cui il recupero di gran parte del patrimonio dell'Istituto Luce riguardante l'epoca.
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