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cui si è espresso nel nostro paese, numerosissimi studiosi e

ricercatori di altri paesi.

D’altra parte il fascismo italiano, al di là dei suoi connotati

più strettamente “nazionali”, ha costituito per molto

tempo un punto di riferimento per altre esperienze totalita-

rie, a partire dalla Germania di Hitler fino alle dittature ibe-

riche resistite fino agli anni ’70, anche se ciascuna di esse

ha poi manifestato caratteristiche peculiari.

L’indagine effettuata nell’ambito dell’analisi, soprattutto

riguardo ad alcune iniziative istituzionali, ha peraltro se-

gnalato che in altri paesi europei l’interesse per i temi sto-

rici del 900 è diffuso anche a livello di popolazione e non

assume necessariamente, se non in alcuni casi, un carattere

“apologetico”. Questo non può che sollecitare un’apertura

europea del progetto anche sul piano della potenziale frui-

zione pubblica.

Un ultimo aspetto richiede una certa attenzione: si tratta

delle modalità con cui l’iniziativa di Predappio può trovare

un proprio spazio strategico nell’ambito di quanto è pre-

sente nel paese a livello istituzionale e culturale.

La prospettiva in tal senso non può che essere quella di

una integrazione con la rete di esperienze esistenti (archivi-

stiche, storiografiche, museografiche, accademiche, edito-

riali, ecc.) capace di valorizzare una propria specificità.

2b. Le Funzioni proposte

Il quadro esposto offre già di per sé alcune indicazioni per

configurare un insieme di funzioni prevedibili per il riuso

dell’Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità. Esse dovranno

essere coerenti con i contenuti espressi e al tempo stesso

mostrare una sufficiente sostenibilità.

Nell’ambito del presente paragrafo tali funzioni saranno

presentate analiticamente anche se esse sono state conce-

pite in modo integrato essendo parte di un'unica prospet-

tiva, che vede nel riuso dell’edificio la possibilità di realiz-

zazione di un Centro culturale a vocazione internazionale.

2b.1 Centro di documentazione e studi sulla storia del

900

Il Centro di documentazione rappresenterebbe il nucleo

fondamentale della nuova struttura culturale collocata

nell’ex Casa del Fascio.

Esso svolgerebbe un’attività di ricerca sui temi riguardanti

il periodo storico del 900 compreso fra le due guerre mon-

diali, con particolare riferimento alla genesi, allo sviluppo e

alla caduta del regime fascista.

Tale attività dovrebbe riguardare solo in misura ridotta la

storia locale, già oggetto di studio ed approfondimento da

parte di altre istituzioni, a partire dall’Istituto Storico Pro-

vinciale per la Resistenza e l’Età Contemporanea, ed essere

rivolta sostanzialmente al contesto nazionale e, in relazione

alle connessioni esistenti, anche a quello internazionale.

L’opera di ricerca dovrebbe essere affiancata da una co-

stante iniziativa di documentazione, informazione e divul-

gazione, impiegando a tal fine la grande potenzialità offerta

dalle tecnologie della comunicazione ed in particolare da

Internet.

Di grande importanza a questo scopo sarà la capacità da

parte del Centro di relazionarsi con istituti e organismi

operanti nel medesimo ambito tematico, anche allo scopo

di concorrere ad iniziative di produzione culturale (edito-

ria, attività espositiva, progetti speciali, ecc.).

L’attività stessa del Centro potrebbe essere suddivisa in Se-

zioni riferite a determinate tematiche per le quali sia preve-

dibile non solo uno specifico lavoro di approfondimento,

ma anche particolari forme di relazione con altri istituti o

organismi. A puro titolo indicativo si segnalano tematiche

quali l’architettura e l’urbanistica, l’arte e la cultura, la storia

europea, il razzismo, la comunicazione, ecc..