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In questa prospettiva alcuni edifici originariamente scola-
stici o con altre destinazioni ormai superate, sparsi nelle
frazioni della vallata del Rabbi (San Cassiano, San Savino,
Tontola) potrebbero costituire un’opportunità per la rea-
lizzazione di una rete di ricettività diffusa, ma anche for-
temente integrata, capace di relazionare meglio l’offerta
con le qualità ambientali del territorio.
Ex Scuola di Tontola (Predappio)
Da questo punto di vista dunque l’Ex Casa del Fascio e
dell’Ospitalità, anche se le condizioni strutturali parzial-
mente lo potrebbero permettere, naturalmente a scapito di
più qualificate funzioni, non dovrebbe configurarsi come
una struttura direttamente turistica, secondo i canoni tradi-
zionali, ma fungere da elemento di ulteriore espansione
dell’offerta su terreni rispetto ai quali la tipica iniziativa
privata non riesce ad esprimersi direttamente, sia per il li-
vello di investimento richiesto, sia per la tipicità delle rela-
zioni che è indispensabile costruire.
Si tratta in sostanza di attività di natura culturale, che im-
plicano iniziative espositive, laboratoriali, convegnistiche,
di formazione residenziale, cioè in settori che da un lato
consentono una operatività durante tutto l’arco dell’anno e
che dall’altro impiegano spazi di dimensione ed articola-
zione tali da richiedere un impianto gestionale ed organiz-
zativo superiore a quello espresso a livello locale.
1b.3 L’integrazione culturale
Sul terreno culturale il livello di integrazione fra le funzioni
prevedibili per l’Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità ed il
territorio di riferimento rappresenta una significativa op-
portunità.
E ciò non tanto, o non solo, per la possibile collocazione
nell’edificio di specifici servizi, quanto piuttosto per la
grande disponibilità di spazi diversificati che costituiscono
la condizione per un’offerta culturale di grande respiro
scarsamente praticabile allo stato attuale.
Dunque l’integrazione delle strutture culturali presenti (Te-
atro, Casa Natale Mussolini, Centro Giovani), dovrebbe
essere realizzata non concentrando le attività nel nuovo
spazio costituito dall’Ex Casa del Fascio, bensì lasciando
ad esso tutta la potenzialità, anche di carattere spaziale, per
sviluppare una proposta molto qualificata.
Anzi un buon livello di integrazione potrebbe consentire
all’Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità di non dover riser-
vare una parte del proprio spazio per iniziative che pos-
sono essere realizzate altrove.
Emblematico da questo punto di vista il tema della conve-
gnistica di una certa dimensione, che può essere comoda-
mente ospitata nel vicino teatro comunale, senza imporre
alla nuova struttura l’impiego di un’ampia porzione di su-
perficie, peraltro necessariamente “irrigidita” dalla appli-
cazione delle normative di sicurezza.