A Predappio il sindaco renziano “risuscita” la Casa del
Fascio: qui pellegrinaggi per “capire” e senza camicia nera
Desiree Ragazzi
C’è chi vuole cancellare ogni traccia di Benito Mussolini e chi vuole invece studiarlo e anali
il nome del Duce è stato spuntato dall’Albo d’Oro di Torino, mentre Predappio (la città dove nacque Mussolini) si
prepara a celebrarne la storia. Luigi Mascheroni su
renziano del Pd, sta infatti progettando una mostra permanente che racconti i vent’anni del Fascio.
ricandida alle prossime elezioni di maggio alla guida della città ha lanciato, non a caso, il suo slogan: «Predappio bene
comune». In sostanza, il suo pensiero è chiaro: partendo dal presupposto che il collegamento Predappio
può essere cancellato allora se ne servirà per rilanciare l’immagine della città e
dell’attenzione, per la storia e la memoria che può trasmettere:
italiano,
“
la Galilea di tutti noi,
”
come diceva Starace, quando si spostavano addirittura le fonti del Tevere perché tutto
nascesse qui, dopo il ’45, sulla città cadde la
L’obiettivo, dunque, è illustrare chi era Mussolini, com’era l’Italia quando lui governava e in che modo ha cambiato la
nostra storia. «Basta con la Predappio del turismo in camicia nera
commentando la sua decisione definita da molti controcorrente
ma lo deve conoscere in modo completo.
caduto: occorre raccontarlo senza paura».
nella Casa del Fascio, oggi un edificio diroccato e in decadimento perché considerato per moltissimo tempo, da una
logica antifascista, il simbolo di un passato da dimenticare e appunto da cancellare. Da quando venne portata la salma
del Duce nel suo paese natale, iniziò un silenzioso pellegrinaggio, che ebbe il suo culmine il 29 luglio 1983: nel
centenario della nascita nella città arrivarono circa trentamila persone per le celebrazioni. Il sindaco ha quindi deciso
di incanalare questo interesse per la cultura fascista nello studio della storia, delle ragioni e degli eventi storici che
raccontano il Ventennio, aprendo un museo che,
Mussolini. Un’iniziativa che fa seguito alla mostra inedita
sempre dal sindaco Pd. Oltre duecento opere, tra cui molti inediti,
Duce. Lettere, cartoline, fotografie, articoli di giornale, opuscoli, ritratti e tanto altro ancora, tracciano un
percorso storico e documentario unico e imperdibile.
In particolare alcuni ritratti di Benito, tra cui il primo in assoluto, dipinto ad olio dall’amico Pietro Angelini nel 1910,
che raffigura Mussolini arrestato dai carabinieri a Predappio dopo una conferenza “sovversiva”. C’è po
autografa di Mussolini ad Alfredo Polledro, scritta il 2 aprile 1905, quaranta giorni dopo la morte della madre Rosa
Maltoni. A Polledro, scrittore e militante del sindacalismo rivoluzionario, Benito confida i propri tumulti dell’animo,
uniti a pensieri sul socialismo e sulla «causa della Rivoluzione». Ma non solo. C’è anche la fotografia originale del
1897 della scolaresca dell’istituto magistrale Carducci di Forlimpopoli, in cui è ritratto anche il quattordicenne Benito;
il primo opuscolo pubblicato da Mussolini a Losanna nel 1904 dal titolo
l’esistenza di Dio; cartoline con l’immagine di Mussolini come direttore dei giornali
d’Italia
(1914) e il Calendario socialista del 1910,
panorama politico del periodo. La mostra inaugurata
il Giornale
spiega che il sindaco Giorgio Frassineti, esponente
riportare la cittadina al centro
«Se nel Ventennio Predappio fu la
damnatio memoriae
. Nessuno ci venne più. Solo silenzio e disonore».
– afferma Frassineti sempre al
– La città non deve celebrare né supportare il fascismo,
E per farlo deve sapere cosa è stato il fascismo, come è nato
L’esposizione permanente, secondo le intenzioni, potrebbe essere allestita
attraverso documenti ufficiali e testimonianze, spieghi il fascismo e
sugli anni giovanili di Mussolini, pensata e organizzata
raccontano il lato privato e più sconosciuto del
Di grande interesse per i visitatori alc
L’uomo e la divinità
stampato a Trento e curato da Benito. Un vero e proprio inedito nel
a fine settembre scorso, continuerà fino al 31 maggio.
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21/4/2014
zzarlo. E così accade che
Il sindaco che si
-Mussolini non
“
meta ideale di ogni
Giornale
,
e come è
une opere del tutto inedite.
i la lettera
, in cui lui nega
Avanti
(1912) e
Il Popolo